Architetto e storico dell'architettura italiano. Di
origine ebrea, per sfuggire alle persecuzioni fasciste lasciò l'Italia
verso la fine degli anni Trenta trasferendosi negli Stati Uniti dove
studiò all'università di Harvard; tra i suoi maestri ebbe il
fondatore della Bauhaus, Walter Gropius, anch'egli riparato in America
all'avvento del Nazismo (1932). Dopo l'8 settembre 1943, con la costituzione in
Italia delle formazioni partigiane,
Z. rientrò in patria per
partecipare attivamente alla Resistenza. Terminata la guerra, nel 1945
fondò la rivista "Metron-Architettura"; tre anni dopo ottenne
la cattedra di Storia dell'architettura presso la Scuola di Belle Arti di
Venezia (1948-1951) e in seguito all'università di Roma. Specializzatosi
in urbanistica, realizzò il piano regolatore di Perugia, e quello di
Montagnana (Padova) in collaborazione con l'architetto M. Coppa, oltre
all'"Asse attrezzato" e ai nuovi centri direzionali (1975) di Roma.
Come architetto progettò e realizzò vari edifici, tra cui il
palazzo comunale di Alghero, la Stazione Centrale di Napoli, la Biblioteca
Einaudi a Dogliani. Suo è anche il padiglione italiano per l'Expo di
Montreal. Tra le numerose opere storiografiche e di critica, ricordiamo:
Verso un'architettura organica (1945);
Frank Lloyd Wright (1948);
l'opera divulgativa
Saper vedere l'architettura (1948); la
Storia
dell'architettura moderna (1950);
Richard Neutra (1954);
Biagio
Rossetti,
architetto ferrarese (1960);
Architectura in nuce
(1960);
Saggi (1964);
Erich Mendelsohn:
opera completa
(1970);
Cronache di architettura (1970-1971). Da molti anni segretario
generale dell'Istituto nazionale di urbanistica, per un certo periodo diresse
anche la rivista "L'Architettura, cronache e storia", collaborando
inoltre a periodici e settimanali (Roma 1918-2000).